lezione 5

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thaxiana storn
view post Posted on 2/3/2007, 22:42




thaxiana entrò nell'aula

buon giorno ragazzi...oggi parleremo della costellazione del Cane Maggiore (Canis Major)

con un tocco della bacchetta nel cielo stellato aumentarono di intensità le stelle che formavano la costellazione del cane maggiore

Come potete vedere è una costellazione situata vicino ad Orione.

Secondo la mitologia essa rappresenta Lelapo, il più grande dei due cani del cacciatore Orione, mentre il più piccolo è Maera.

Nella caccia di solito si utilizzavano due cani: uno per l’animale da penna, l’altro per l’animale da tana.

La leggenda narra che Lelapo era utilizzato per la caccia del cinghiale, mentre Maera per la caccia degli animali più piccoli e che Lelapo era considerato il cane più veloce perchè, secondo laleggenda, aveva ucciso una lepre che devastava Creta. Questo cane era stato regalato da Zeus ad Europa che lo regalò a Minosse; Minosse lo regalò a suo figlio Eurialo, che, a sua volta, lo regalò ad Orione.

La costellazione del Grande Cane è impreziosita da Sirio, la stella più luminosa del cielo, che corrisponde, approssimativamente, al naso del cane. Sirio è, intrinsecamente, 20 volte più luminosa del sole. Questo dato non è in sé eccezionale, ma la relativa vicinanza a noi di Sirio (8,6 anni luce), fa sì che questa stella sovrasti tutte le altre. Trattasi di una doppia di colore bianco, ma quando l’astro è basso sull’orizzonte, sembra scintillare con colori cangianti per effetto della rifrazione atmosferica.

Data la sua luce brillantissima, questa stella è stata inserita in molti cataloghi astronomici di varie culture. A partire dagli Egizi, che collegavano il suo sorgere eliaco alle benefiche inondazioni del Nilo, possiamo ritrovare molte citazioni di Sirio sia in autori greci che latini. Un fatto curioso ha attirato l’attenzione degli astronomi: molti autori attribuivano al nome Sirio l’attributo “rossa”. Tale definizione la troviamo in Orazio e Seneca.

Mentre per questi scrittori possiamo pensare ad una “licenza poetica”, veramente singolare è il fatto che il grandissimo Tolomeo inserisca Sirio tra le stelle di colore rosso . La testimonianza di Tolomeo sembrerebbe essere degna di fede, considerando che il suo elenco di stelle rosse, a partire da Sirio, è totalmente corretto. Il possibile cambio di colore di Sirio è un problema dibattuto: nessuna teoria prevede infatti che una stella possa cambiare colore in meno di 2000 anni. Recentissime ipotesi sostengono che il cambiamentodi colore non vada attribuito alla stella, ma al frapporsi fra noi e Sirio di una piccola nube di polvere interstellare, che avrebbe così arrossato la sua luce.

Studiando il moto proprio di Sirio, gli astronomi, a partire da Halley (nel 1718), si accorsero che la traiettoria non era rettilinea.Il matematico tedesco Bessel interpretò un tale comportamento suggerendo che Sirio fosse in orbita attorno a un compagno invisibile, tale da deviare il suo moto. In effetti nel 1862, clark, scoprì una stellina estremamente debole vicinissima a Sirio: era il suo compagno fino ad allora invisibile.

La stella principale fu individuata come Sirio A e la stellina invisibile ad occhio nudo come Sirio B. Si calcolò la sua orbita e risultò che le due stelle ruotano una attorno all’altra in circa 50 anni. L’attenzione degli astronomi si concentrò sull’estrema debolezza della luce di Sirio B rispetto a Sirio A (circa 10.000 volte più debole) e sul suo colore quasi uguale a quella di Sirio A. Poiché il colore di una stella è una misura della sua temperatura, risulta che, a parità di superficie, B dovrebbe emettere tanta energia quanto Sirio A. Poiché le due stelle si trovano alla stessa distanza da noi, non c’è altra spiegazione per la debolissima luce emessa da Sirio B se non quella di pensare che questa stella deve avere un raggio piccolissimo!

Risulta così che Sirio B è pari al doppio della nostra Terra. Comprimendo in un tale volume una quantità di materia paragonabile a quella del Sole, la densità raggiunge valori inimmaginabili: un cucchiaino di materia di Sirio B trasportato sulla terra peserebbe tre tonnellate! A questo stato di materia è stato dato il nome di materia degenere o “gas di Fermi”, in onore al fisico italiano che lo ha studiato.

L’astrofisica predice inoltre che ogni stella di massa non troppo grande (anche il nostro Sole!) terminerà la propria vita come una stellina compatta e calda, quale è oggi Sirio B. A tali stelle viene dato il nome di nane bianche.

per compiti voglio una relazione sulla costellazione trattata...mandatemela via gufo
SPOILER (click to view)
potete postarla nella lezione assieme vostre azioni a lezione o via mp
 
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dhesiamalfoy
view post Posted on 2/3/2007, 22:45




dhesia osservò estasiata le stelle e sorrise sentendo la leggenda immaginandosi il cane che batteva in velocità la lepre.

prese appunti e ricopiò la costellazione sul suo taccuino.

terminata la lezione prese rimise in ordine le sue cose e dopo aver salutato la professoressa uscì per andare a seguire la lezione seguente.
 
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Shoir Amlet
view post Posted on 2/3/2007, 23:19




Shoir ascoltò la lezione...prendendo appunti.....appena finito un sorriso a dhesia un saluto alla prof e gli altri ed uscí


SPOILER (click to view)
Il Cane Maggiore è una costellazione australe che si estende su 380 gradi quadrati ed è tipica del cielo autunnale, invernale e in parte primaverile, con molte stelle brillanti che la rendono inconfondibile; in particolare Sirio, la stella più luminosa del nostro cielo, è l'alfa dell'asterismo. Ma ci sono pure quattro stelle di prima e seconda grandezza, oltre una moltitudine di altre stelle, essendo la costellazione in parte attraversata dalla Via Lattea.
La epsilon (magnitudine 1,49), la delta (magnitudine 1,82), la beta (magnitudine 1,98) e la eta (magnitudine 2,4) sono le più luminose dopo Sirio e si contano ancora numerose altre stelle di terza e quarta grandezza.
La costellazione è la continuazione naturale del notevole gruppo che, estendendosi lungo la Via Lattea, dal Perseo all'Auriga, al Toro ed Orione, costituisce la magnifica visione del cielo invernale.



La maggior parte dei dati sono stati tratti dalla rubrica sulle costellazioni curata dal Prof. Bruno Cester sulla rivista l'Astronomia magica.

La Mitologia

Come si è accennato poc'anzi, la costellazione è legata a Sirio, il cui nome potrebbe dericare dal greco col significato di "brillante" o "infuocata". La sua importanza risale già ad almeno tremila anni avanti Cristo, quando era assunta come regolatrice del calendario egizio.
Il suo sorgere "eliaco", cioé la sua prima nuova apparizione al mattino prima del Sole, coincideva col solstizio d'estate e dava l'avviso della prossima benefica inondazione del Nilo. il suo nome egizio Sothis aveva pure il medesimo significato di "splendente" ma forse per il suo annuncio del fenomeno essa divenne il "cane" che stava all'erta. D'altra parte, aveva anche inizio la stagione dei grandi caldi e la "stella canicula" divenne il sinonimo di grande calura.

Le coordinate sono al 1950.00 quelle precise al decimo di minuto d'arco; le altre, ove indicato sono al 2000.00.

Gli Oggetti Astronomici più interessanti

Sirio
Sirio (06h 42,9m; -16° 39'): la stella merita una descrizione a parte, seppure necessariamente succinta. Per la sua brillantezza è di magnitudine negativa e stime moderne ne danno un valore tra -1,42 e -1,47 perché è alquanto difficile confrontarla con le altre.
Si trova alla distanza di 8,7 anni luce (è la quinta stella più vicina a noi e la seconda, dopo Alfa Centauri, visibile ad occhio nudo). Fa parte della corrente dell'Orsa Maggiore, che comprende diversi membri sparsi in tutto il cielo; data la sua vicinanza, ha un notevole moto proprio, di 1",3 all'anno in direzione sud-sud-ovest. Questo moto sulla volta celeste si rivelò però di carattere ondulatorio già agli inizi del secolo scorso; le osservazioni di Bessel tra il 1834 e il 1844 lo indussero ad ipotizzare l'esistenza di una compagna oscura con la quale Sirio orbitava in circa 50 anni.
Nel 1851 Peters ne calcolò l'orbita, ma solo nella notte del 31 gennaio 1862 Alvan Clark, rivolgendo verso Sirio un suo nuovo strumento di 47 cm. di diametro, scoprì la stellina di nona magnitudine vicina ad essa. Da allora, nonostante le molte difficoltà osservative presentate dall'enorme differenza di magnitudine, il sistema venne accuratamente seguito e sino ad oggi ha compiuto più di due rivoluzioni.
Le due componenti, data l'eccentricità orbitale, passano periodicamente da una distanza minima, di meno di 3", ad una massima intorno a 11",3. Oggi sappiamo anche che la compagna è una nana bianca, cioé una stella in uno stadio evolutivo estremamente avanzato, nel quale è ridotta a dimensioni dell'ordine della nostra Terra, pur contenendo una massa quasi pari a quella del nostro Sole: la sua densità è perciò enormemente alta, centinaia di migliaia di volte quella dell'acqua.
Ai tempi dell'impero romano Cicerone e Seneca discussero del presunto colore della stella: quest'ultimo in particolare scrisse di "rossa canicola". Però in precedenza tra i Greci e poi in seguito tra gli Arabi, Sirio apparve sempre (come oggi) bianca. Il professor Cester ritiene che tutte le interpretazioni date sul suo colore rosso nell'antichità siano senza fondamento: Sirio era anche all'epoca di Cicerone una stella bianca, seppure sfavillante di bagliori vari (NdR: per la scintillazione atmosferica).

Stelle Doppie (inferiori alla 7a magnitudine)
h 3869 (06h 30,8m; -31° 59'): la stella principale è azzurra e di magnitudine 5,7 e la compagna, a 24",8, è bianca e di ottava.
Ypsilon 1 (06h 34,2m; -18° 37'): le due componenti, bianco-giallastre, hanno magnitudini 5,8 e 7,7 e sono distanti 17", 5.
Delta 36 (06h 48,5m; -31° 39'): la luminosa primaria, di magnitudine 5,6, ha una compagna di settima a 43".
17 (06h 52,9m; -20° 20'): la primaria, di magnitudine 5,8, ha due compagne a 442 e 51".
Pi (06h 53,5m; -20° 04'): anche in questo caso la brillante primaria biancastra di magnitudine 4,6 ha una compagna di nona a 11", 6.
Mu (06h 53,8m; -13° 59'): è una coppia difficile da separare data la vicinanaza delle due componenti e la loro notevole differenza di magnitudine; i valori sono 5,2 e 8,5 e la separazione è di 8", 5.
Epsilon (06h 56,7m; -28° 54'): la stella ha il nome di Adhara e magnitudine 1,49 ed è perciò una delle stelle più brillanti del cielo. E' una supergigante azzurra ed ha una compagna di ottava a 7",5.
h 3945 (07h 14,5m; -23° 13'): è un bel sistema, con la primaria rossastra e di magnitudine 5,1 e la compagna biancastra, a 26",9, di magnitudine 6,4.
Brs 2 (07h 15,0m; -30° 48'): le due stelle bianche di magnitudini 6,2 e 8 sono separate di 37", 9.
Tau (07h 16,6m; -24° 52'): è la stella posta quasi al centro dell'ammasso NGC 2362; la primaria è una gigante azzurra, di magnitudine 4,4 ed è una doppia spettroscopica a lunga a lungo periodo. Presenta due compagne di decima a 8" e 15".


Stelle Variabili (inferiori alla 7a magnitudine)
Beta (06h 20,5m; -17° 56'): ha il nome di Mirzam o Murzim, col significato di " quella che precede" o "l'annunciatrice", con riferimento al fatto che essa precede di poco Sirio nella levata. La sua magnitudine è di 1,98 ed è una gigante biacazzurra. La si cita qui perché è il prototipo (in realtà assieme alla Beta Cephei che fu la prima ad essere scoperta nel 1902) di un tipo di stelle giganti azzurre instabili, però variabili a corto periodo ed ampiezza. La nostra stella, in particolare, ha un periodo di 6 ore ed una variazione di appena 0,03 magnitudini. Al gruppo appartengono altre due stelle del Cane Maggiore, la Xi1 e la n° 15, con periodi ancor più brevi.
UW (07h 16,6m; -24° 28'): è la stella n° 29, di magnitudine 4,95, una binaria supergigante col periodo di 4,39 giorni. La variazione in eclisse è di solo 0,3 magnitudini.
R (07h 17,2m; -16° 18'): è un'altra binaria ad eclisse che varia tra la 5,9 e 6,6 al minimo; il periodo è di 1,14 giorni.


Ammassi
M 41 / NGC 2287 (06h 44,9m; -20° 42'): è un ammasso aperto con un diametro di 20' e magnitudine 5. E' quindi visibile ad occhio nudo, se osservato da un sito dotato di cielo buio e pertanto privo di inquinamento luminoso, circa 20' a NW della stella n° 12 (di sesta magnitudine), quattro gradi sotto Sirio. Con strumenti modesti si possono già contare decine di stelle piuttosto luminose, disperse su un campo grande come la Luna: una stella arancione, la più luminosa tra i membri, si trova vicina al centro.
NGC 2360 (07h 15,5m; -15° 33'): è un ammasso aperto di magnitudine totale 9 e diametro 12'. Si trova 20' ad est d'una stella di magnitudine 5,4 ma si distingue poco su un ricco fondo stellare.
NGC 2362 (07h 16,6m; -24° 52'): è un altro ammasso aperto del diametro di 6', comprendente nel suo centro brillante Tau, una stella bianca di magnitudine 4,4. Si possono notare diverse decine di stelle; dagli studi eseguiti NGC 2362 appare essere uno dei più giovani ammassi galattici. L'età stimata è sul milione d'anni.


Galassie
NGC 2207 (06h 14,3m; -21° 21'): il suo aspetto è quello di una galassia doppia, delle dimensioni di 3'x2'. I due nuclei appaiono separati di 1',5 ed in direzione est-ovest.
 
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danylastreghetta
view post Posted on 31/10/2011, 15:04




Il Cane Maggiore è visibile nel cielo serale nei mesi compresi fra dicembre e aprile, coincidenti nell'emisfero boreale al periodo dell'inverno e della primavera; pur non essendo una costellazione molto estesa (ricopre solo 380 gradi quadrati di volta celeste), la sua individuazione in cielo è abbastanza semplice, grazie alla presenza della brillante stella Sirio, che rappresenta il naso (o la bocca) del cane. Per individuare Sirio, qualora la sua elevata luminosità non fosse sufficiente, si può sfruttare un asterismo molto noto e immediatamente riconoscibile: la Cintura di Orione.
Prolungando verso sud-est la linea ideale che unisce le tre stelle della cintura si incontra Sirio; la stella è inoltre riconoscibile perché costituisce il vertice meridionale di un altro grande asterismo, noto nell'emisfero boreale col nome di Triangolo invernale, formato, oltre a Sirio, dalle brillanti stelle Procione (α Canis Minoris) e Betelgeuse, la rossa α Orionis. Il resto della costellazione si estende a sud di Sirio, seguendo parallelamente la linea della Via Lattea australe, fino agli oltre 30° di declinazione sud. La parte meridionale della costellazione contiene dei campi stellari particolarmente ricchi, ben visibili in parte anche ad occhio nudo.
Stelle principali [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Stelle principali della costellazione del Cane Maggiore.


Da questa ripresa del Telescopio spaziale Hubble si notano Sirio e, più piccola a sinistra, Sirio B
Sirio (α Canis Majoris) è la stella più importante della costellazione, nonché la più brillante di tutto il cielo: ha una magnitudine apparente di -1,46 ed è anche una delle stelle più vicine (8,8 anni luce dal Sole). La sua gelida luce bianco-azzurra risplende nelle notti invernali, vicino ad altre stelle dal colore simile, quasi a formare quella che fu definita da Nicolas Louis de Lacaille "una raccolta di diamanti celesti che brillano in cielo sfavillando nelle notti più terse[1]". I più potenti telescopi mostrano che vicino a Sirio è posta una stellina molto più debole (magnitudine 8,7), tanto da essere difficilmente percepibile nel bagliore dell'ingombrante compagna. Questa stellina, chiamata Sirio B, è stata una delle prime nane bianche ad essere scoperte. Secondo la tradizione, fu il figlio dell'ottico Clark a vederla per primo nel 1862, puntando uno strumento appena costruito dal padre verso Sirio[2]. L'esistenza di Sirio B, tuttavia, era già stata prevista teoricamente, dal momento che Sirio si sposta in cielo oscillando regolarmente con un periodo di 50 anni[3]. Tali oscillazioni venivano spiegate supponendo che esistesse un corpo orbitante attorno alla stella: Sirio B è proprio il corpo responsabile di questo movimento.
Mirzam (β Canis Majoris), di magnitudine 2, il cui nome significa "l'Araldo" poiché al levarsi della costellazione precede la più luminosa Sirio. Mirzam è una stella blu caldissima, la cui luminosità oscilla tra magnitudine 1,93 e 2, in un periodo di circa 6 ore.[4] Rispetto a Sirio è molto più lontana, distando dal Sistema solare circa 500 anni luce, ma rispetto a questa ha una magnitudine assoluta molto più elevata: se Sirio e Mirzam fossero poste alla stessa distanza, quest'ultima sarebbe ben più luminosa.[5]
Adhara (ε Canis Majoris) di magnitudine 1,5, il cui nome significa "le vergini", è una luminosissima supergigante blu, che possiede una compagna di magnitudine 7,8 la cui visibilità è ostacolata dalla luminosità della componente principale. Tuttavia, la coppia può essere risolta con uno strumento di 75 mm di diametro. Inoltre, la stella varia leggermente tra le magnitudini 1,49 e 1,53. Queste leggerissime oscillazioni di magnitudine sono ancora un mistero per gli astronomi ma si pensa che Adhara potrebbe avere una terza, debolissima compagna, causa di quelle oscillazioni. A dare grattacapi agli studiosi non è tanto la variazione di luminosità, ma il periodo: cinque settimane, periodo decisamente troppo lungo[6].
Stelle doppie [modifica]
Un'interessante binaria è ζ Canis Majoris, chiamata anche Furud. Vista ad occhio nudo, rivela una magnitudine pari a 3 ma osservata con un binocolo o un modesto telescopio, si scopre una piccola compagna, di magnitudine intorno alla settima. Il sistema è posto a 336 anni luce dalla Terra e l'orbita delle due stelle l'una intorno all'altra è di poco superiore ai due anni. Invece, la coppia formata da ο1 Canis Majoris ed ο2 Canis Majoris è solo apparente, essendo la seconda, che tra l'altro è una delle stelle con la magnitudine assoluta più alta, molto più distante.
Due sistemi doppi ed una stella singola portano il nome ν Canis Majoris; ν1 Canis Majoris (lontana 277 a.l.) è una gigante gialla di magnitudine 5,7 con una piccola stella gialla simile al Sole di magnitudine 7,7. Simile è ν2 Canis Majoris (65 anni luce), però molto più luminosa (magnitudine 4). ν3 Canis Majoris è una gigante arancione di magnitudine 4,4 con una piccola compagna di ottava magnitudine.
Anche ξ Canis Majoris è una coppia apparente; ξ1 Canis Majoris è una subgigante blu distante 2050 anni luce e di magnitudine 4,3, mentre ξ2 Canis Majoris è una nana rossa di sequenza principale che ha una magnitudine di 4,6 cui la relativa vicinanza (410 anni luce) contribuisce non poco.
 
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3 replies since 2/3/2007, 22:42   135 views
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